Marettimo
Un meraviglioso scoglio abitato
L’isola di Marettimo è la più lontana delle isole e Egadi, isola di pescatori con una grande storia alle spalle. Viene definita infatti la “perla del mediterraneo” da molte guide internazionali.
Lo scalo nuovo è il porto principale di Marittimo ed è esposto a sud, quindi ai venti che impediscono l’attracco quando soffia lo scirocco. Il porto è stato allungato negli anni 70 con il pontile che consente ancora oggi l’attracco degli aliscafi.
Al porto è possibile vedere una croce, viene chiamata: “o scogghiu do signuri” ed è un monumento di ringraziamento creato dai pescatori negli anni 50.
Un’isola che offre molto più del mare
Marettimo si stacca 600mila anni prima dalle altre isole e mantiene una sua caratteristica unica anche nelle specie botaniche e faunistiche che la oggi compongono.
Anche per questo motivo (forse) ha anche il primato di essere l’isola più montuosa dell’intero arcipelago delle Egadi, con Monte Falcone che si innalza fino a quasi 700 metri sul mare offrendo anche a chi ama fare trekking e passeggiate diversi itinerari naturalistici per godere dell’isola in modo diverso. Da qui si possono vedere le isole di Favignana e di Levanzo.
Ci sono diversi itinerari da fare, ma i più famosi sono quelli che portano a Punta Troia in circa 1 ora e mezza, e alle Case Romane in circa mezz’ora, sotto potete vederli entrambi in foto.
La vita sull’isola
Come tutte le isole più piccole, specie quelle più remote, anche Marettimo vive l’estate e l’inverno in modo completamente diverso. Chiacchierando con la gente del posto questo è subito evidente dai loro racconti. L’estate è dedicata ai turisti, tutte le attività si focalizzano sull’accoglienza dei visitatori offrendo case in affitto, attività di ristorazione e servizi quali escursioni in barca ed immersioni. Il centro di Marettimo è costituito da un piccolissimo paesino pieno di case e piccole viette in cui non esistono automobili ma soltanto macchine elettriche (come quelle usate nei campi da golf) che servono si agli isolani per spostarsi agevolmente che ai turisti in alta stagione.
La chiesa di Marettimo è dedicata a s.m.delle grazie, un’antica chiesa costruita in un antico magazzino di pescatori.
Esiste anche il Museo del mare che raccoglie la storia dell’isola, attraverso fotografie e utensili. Vito è l’anima del museo e sarà in grado di raccontarvi oltre 100 anni di storia dell’isola.
Marettimo d’inverno
Quest’isola d’inverno ospita poche decine di persone, i suoi abitanti si conoscono tutti tra loro e dedicano la stagione invernale prevalentemente alla manutenzione delle strutture, delle case vacanze e delle barche. Sull’isola è presente un unico negozio di alimentari, un forno che prepara il pane ogni giorno – del signor Diego – ed un unico Bar di Valentina che è un punto d’incontro per le persone che vogliono ritrovarsi per fare quattro chiacchiere o una partita a tressette. Gli abitanti dell’isola sono persone speciali, vi racconteranno la storia dell’isola e vi accoglieranno con un sorriso sulle labbra.
Nei weekend d’inverno, l’isola si svuota ulteriormente perchè molte persone decidono di raggiungere Trapani per passare il fine settimana, il che rende l’isola ancora più desolata.
Le condizioni del mare limitano fortemente i contatti con l’isola in questa stagione, spesso quindi può capitare che Marettimo rimanga isolata anche per diversi giorni – se questo dovesse capitare durante il vostro soggiorno non vi resterà che lasciarvi andare e prendere con filosofia gli eventi, del resto come dicono i Marettimari: È l’isola che decide se potrete andare via o no!
La caratteristica festa del santo patrono
Il santo patrono di marittimo è San Giuseppe, si festeggia il 19 marzo con una festa dai rituali veramente affascinanti. In onore del santo patrono vengono allestiti degli altari all’interno delle case (che per l’occasione sono tutte aperte) fatti da pezzi di stoffa (o carta) e arricchiti da ritagli di stagnola colorata. La sera della viglia la popolazione assiste al rito della dumminaria, si fanno ardere tre cumuli di legna raccolti sull’isola. I tre fuochi rappresentano la sacra famiglia, nel fuoco centrale si bruciavano le vecchie barche al coro di “viva san Giuseppe” Il rito prosegue poi con il pranzo detto Ammitata di Santi. I santi sono tre persone del paese che raffigureranno Maria, Gesù e Giuseppe. Non vogliamo dirvi altro, se a marzo decidete di andare a Marettimo non potete perdere questa celebrazione religiosa!
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Isole EgadiProvincia di Trapani -
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